Lo stemma del Vescovo Franco
Il motto:
È vicino a voi il regno di Dio
(Luca, 10,9)
Descrizione araldica:
D’azzurro allo scaglione d’argento, caricato di tre fiamme di rosso, accompagnato da due burelle ondate del secondo in punta, sormontate da una stella dello stesso.
Secondo la consuetudine araldica della Chiesa cattolica, lo stemma di un Vescovo è tradizionalmente composto da: uno scudo, una croce astile, un cappello prelatizio (galero), un cartiglio inferiore con estremità bifide.
Interpretazione
Lo “scaglione” (chiamato anche “capriolo”) rappresenta, in araldica, i tetti delle chiese; nel nostro caso, simboleggia la Chiesa della Santissima Trinità di Crema e le tre fiamme costituiscono un evidente simbolo trinitario richiamando l’amore ardente che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo riversano sull’umanità intera. La stella sulle onde è la Stella Maris, ispirata a una preghiera di San Bernardo da Chiaravalle. Si tratta di un simbolo, sia permessa l’analogia, mariano-marino: il navigante, nelle tempeste della vita guardi a Maria come luce che guida verso il porto sicuro; ecco quindi il riferimento alla Diocesi di Senigallia, posta sul litorale adriatico marchigiano.
Lo scaglione è in argento, simbolo della trasparenza, quindi della Verità e della Giustizia, doti su cui si fonda lo zelo pastorale del Vescovo per la Chiesa e il popolo di Dio affidato alle sue cure.
Il “campo” dello scudo è in azzurro, il colore simbolo della incorruttibilità della volta celeste, delle idealità che salgono verso l’alto; rappresenta il distacco dai valori terreni e l’ascesa dell’anima verso Dio.
Il motto
Le parole scelte da Mons. Franco Manenti per il proprio motto episcopale sono tratte dal Vangelo di Luca laddove Gesù designa i settantadue discepoli da inviare presso le genti a portare il messaggio di salvezza e di pace, annunciando inoltre che il Regno di Dio è vicino.