6a DOMENICA DI PASQUA – 9 maggio 2021 

Piccola guida per la preghiera

Preparate un angolo della casa dedicato alla preghiera, con la Bibbia, una immagine sacra, e una candela da accendere durante la preghiera. Dopo il segno di croce si legge il Vangelo. Poi lo si commenta brevemente insieme, magari facendosi aiutare dal commento che si trova qui sotto.

Dopo la breve condivisione trovate una preghiera dialogata, e a seguire le preghiere dei fedeli che saranno lette anche alla Messa in parrocchia. Alla fine si possono aggiungere delle preghiere spontanee.

Padre nostro e benedizione finale. Possiamo anche arricchire la preghiera con un canto.

Preghiamo insieme

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen 

INSIEME (genitori e figli): Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo. 

VANGELO

Dal Vangelo secondo Giovanni                                                                                           (15,9-17)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.

Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Parola del Signore.                               

Lode a Te o Cristo

 

RIFLESSIONE DI P. ERMES RONCHI

Un Dio che da signore e re si fa amico, alla pari con noi

Una di quelle pagine in cui pare custodita l’essenza del cristianesimo, le cose determinanti della fede: come il Padre ha amato me, così io ho amato voi, rimanete in questo amore. Un canto ritmato sul vocabolario degli amanti: amare, amore, gioia, pienezza… «Dobbiamo tornare tutti ad amare Dio da innamorati, e non da servi» (L. Verdi).

E una strada c’è, perfino facile, indicata nelle parole: rimanete nel mio amore. Ci siete già dentro, allora restate, non andatevene, non fuggite via. Spesso noi resistiamo, ci difendiamo dall’amore, abbiamo il ricordo di tante ferite e delusioni, ci aspettiamo tradimenti. Ma il Maestro, il guaritore del disamore, propone la sua pedagogia: Amatevi gli uni gli altri. Non semplicemente: amate. Ma: gli uni gli altri, nella reciprocità del dare e del ricevere. Perché amare può bastare a riempire una vita, ma amare riamati basta per molte vite.

Poi la parola che fa la differenza cristiana: amatevi come io vi ho amato. Come Cristo, che lava i piedi ai suoi; che non giudica e non manda via nessuno; che mentre lo ferisci, ti guarda e ti ama; in cerca dell’ultima pecora con combattiva tenerezza, alle volte coraggioso come un eroe, alle volte tenero come un innamorato. Significa prendere Gesù come misura alta del vivere. Infatti quando la nostra è vera fede e quando è semplice religione? «La fede è quando tu fai te stesso a misura di Dio; la religione è quando porti Dio alla tua misura» (D. Turoldo).

Sarà Gesù ad avvicinarsi alla nostra umanità: Voi siete miei amici. Non più servi, ma amici. Parola dolce, musica per il cuore dell’uomo. L’amicizia, qualcosa che non si impone, non si finge, non si mendica. Che dice gioia e uguaglianza: due amici sono alla pari, non c’è un superiore e un inferiore, chi ordina e chi esegue. È l’incontro di due libertà. Vi chiamo amici: un Dio che da signore e re si fa amico, che si mette alla pari dell’amato!

Ma perché dovrei scegliere di rimanere dentro questa logica? La risposta è semplice, per essere nella gioia: questo vi dico perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. L’amore è da prendere sul serio, ne va del nostro benessere, della nostra gioia. Dio, un Dio felice (“la mia gioia”), spende la sua pedagogia per tirar su figli felici, che amino la vita con libero e forte cuore e ne provino piacere, e ne gustino la grande bellezza. La gioia è un sintomo: ti assicura che stai camminando bene, che sei sulla via giusta, che la tua strada punta diritta verso il cuore caldo della vita. Gesù, povero di tutto, non è stato però povero di amici, anzi ha celebrato così gioiosamente la liturgia dell’amicizia, da sentire vibrare in essa il nome stesso di Dio.

 

Proviamo a condividere qualche riflessione

 

PREGHIERA DIALOGATA 

Genitori:     Signore Gesù, Tu ci inviti a rimanere nel tuo amore

perché possiamo sperimentare sempre la tua presenza in mezzo a noi.

Figli:           Ci chiedi di lasciarci amare, di non difenderci da Te,

perché la nostra vita sia piena e sia nella gioia.

Genitori:     E ci insegni la misura bella dell’amore: dare la vita.

                        Tu per primo la doni a noi, perché impariamo a fare della nostra vita un dono.

Figli:           Riempi il nostro cuore di coraggio e di entusiasmo,

perché possiamo annunciare la Tua Parola con la vita e con l’esempio.

Genitori:     Attorno a noi tante persone purtroppo sono preoccupate e stanno male:

ti preghiamo per loro, perché possano gustare la bellezza della fede

e la gioia di incontrare nella propria vita un Dio meraviglioso come te! Amen.

Ad ogni preghiera rispondiamo: “Insegnaci ad amare, Padre”

  • Ti preghiamo, Padre, per la Chiesa e per tutti noi: tu ci ami così come siamo, fa’ che con lo Spirito ricevuto nel battesimo possiamo rinnovarci ed essere misericordiosi con tutti per testimoniare il tuo grande Amore. Preghiamo.
  • Ti preghiamo, Padre, per tutti i responsabili della cosa pubblica: perché il tuo amore li sostenga nel loro impegno e li spinga a donare tempo ed energie per ogni persona a partire da chi è più in difficoltà. Preghiamo.
  • Ti preghiamo, Padre, per tutte le persone che non ti conoscono o che camminano lontano da Te: fa’ che con la tua Luce e il tuo Amore possano riscoprire la vera vita e poter ritrovare la fede. Preghiamo.
  • Ti preghiamo, Padre, affinché tu ci renda consapevoli e desiderosi di avere un cuore missionario, capaci di uscire dalle nostre infinite comodità, desiderosi di raggiungere lo sconosciuto dentro e fuori di noi, senza paure, in semplicità e gioia. Preghiamo.
  • Ti preghiamo, Padre, per tutte le mamme, perché sono esempio fecondo dell’amore di Dio: fa’ che come Maria possano educare e crescere i loro figli seguendo sempre la strada che conduce a Te. Preghiamo..

 

PADRE NOSTRO

 

Benedizione finale – I genitori segnano i figli sulla fronte

Benedici Signore la nostra famiglia … (i nomi di mamma, papà, dei figli)

E benedici tutte le famiglie, soprattutto coloro che hanno bisogno della serenità.

Ricordati di … (nomi di qualcuno che si vuol ricordare in particolare)

Veglia su di noi e accompagnaci in questo nostro cammino. Amen.

  

Impegno

Prendiamoci l’impegno di pregare insieme e impegniamoci a farci prossimo a chi è più difficoltà, anche contribuendo per le necessità che la parrocchia ci indica.