DOMENICA 29 novembre 2020 – Prima domenica di Avvento

Piccola guida per la preghiera
Preparate un angolo della casa dedicato alla preghiera, con la Bibbia, una immagine sacra, e una candela da accendere durante la preghiera.
Dopo il segno di croce si legge il Vangelo. Poi lo si commenta brevemente insieme, magari facendosi aiutare dal commento che si trova qui sotto.
Dopo la breve condivisione trovate una preghiera dialogata, e a seguire le preghiere dei fedeli che saranno lette anche alla Messa in parrocchia. Alla fine si possono aggiungere delle preghiere spontanee.
Padre nostro e benedizione finale. Possiamo anche arricchire la preghiera con un canto.

Preghiamo insieme
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

INSIEME (genitori e figli): Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo.

VANGELO
Dal Vangelo secondo Marco (13,33-37)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».
Parola del Signore. Lode a Te o Cristo

RIFLESSIONE DI P. ERMES RONCHI
Prima domenica di avvento: ricomincia l’anno liturgico come una scossa, un bagliore di futuro dentro il giro lento dei giorni sempre uguali. A ricordarci che la realtà non è solo questo che si vede, ma che il segreto della nostra vita è oltre noi. Qualcosa si muove, qualcuno è in cammino e tutt’intorno a noi «il cielo prepara oasi ai nomadi d’amore» (Ungaretti). Intanto sulla terra tutto è in attesa, «anche il grano attende, anche la pietra attende» (Turoldo): l’attesa non è mai egocentrica, non si attende la beatitudine del singolo, ma cieli nuovi e terra nuova, Dio tutto in tutti, la vita che fiorisce in tutte le sue forme. Attesa di Dio, di un Gesù che è Dio caduto sulla terra come un bacio (B. Calati). Come una carezza sulla terra e sul cuore.
Il tempo che inizia ci insegna cosa spetta a noi fare: andare incontro. Il Vangelo ci mostra come farlo: con due parole che aprono e chiudono il brano: fate attenzione e vegliate. Un padrone se ne va e lascia tutto in mano ai suoi servi, a ciascuno il suo compito (Marco 13,34). Una costante di molte parabole, una storia che Gesù racconta spesso, narrando di un Dio che mette il mondo nelle nostre mani, che affida tutte le sue creature all’intelligenza fedele e alla tenerezza combattiva dell’uomo. Dio si fa da parte, si fida dell’uomo, gli affida il mondo. L’uomo, da parte sua, è investito di un’enorme responsabilità. Non possiamo più delegare a Dio niente, perché Dio ha delegato tutto a noi.
Fate attenzione. L’attenzione, primo atteggiamento indispensabile per una vita non superficiale, significa porsi in modo “sveglio” e al tempo stesso “sognante” di fronte alla realtà. Noi calpestiamo tesori e non ce ne accorgiamo, camminiamo su gioielli e non ce ne rendiamo conto. Vivere attenti: attenti alla Parola e al grido dei poveri, attenti al mondo, nostro pianeta barbaro e magnifico, alle sue creature più piccole e indispensabili: l’acqua, l’aria, le piante. Attenti a ciò che accade nel cuore e nel piccolo spazio di realtà in cui mi muovo.
Vegliate, con gli occhi bene aperti. Il vegliare è come un guardare avanti, uno scrutare la notte, uno spiare il lento emergere dell’alba, perché il presente non basta a nessuno. Vegliate su tutto ciò che nasce, sui primi passi della pace, sul respiro della luce, sui primi vagiti della vita e dei suoi germogli. Il Vangelo ci consegna una vocazione al risveglio: che non giunga l’atteso trovandovi addormentati (Marco 13,36). Rischio quotidiano è una vita dormiente, che non sa vedere l’esistenza come una madre in attesa, gravida di Dio, incinta di luce e di futuro.
Proviamo a condividere qualche riflessione

PREGHIERA DIALOGATA

Genitori: Noi di preghiamo, Signore.
Signore, sappiamo quanto sia pericoloso il sonno,
soprattutto quando ci aggredisce in modo inaspettato.
In agguato nel nostro animo c’è un sonno che ci impedisce di riconoscere
i tuoi segni, i segni del Tuo Amore.

Figli: Un sonno che a volte addormenta ogni slancio ed entusiasmo
e rallenta i ritmi della vita spirituale,
un sonno che ci culla in altre occupazioni e sogni e porta fuori strada!

Genitori: Signore, tu oggi ci scrolli dal nostro torpore e ci gridi:
Vegliate! Non fatevi prendere di sorpresa!
Guardate attorno a voi e leggere la storia che state vivendo!

Figli: Signore tu oggi ci dici: “Non temere: Ecco io vengo!”.
Grazie, Signore, per questa nuova venuta:
fa’ che ci prepariamo con speranza.

Genitori: Fa’ che ci togliamo di dosso il sonno della chiusura a Te e ai fratelli,
il sonno della pigrizia, dell’egoismo,
dell’irresponsabilità di fronte alla storia degli uomini.
Che noi possiamo vegliare attenti! E Tu ti farai presente

Ad ogni preghiera rispondiamo: “Vieni, Signore Gesù”.

– Ti preghiamo, Signore, per la Chiesa: fa’ che la paura del virus non ci allontani dalla vita della comunità cristiana e dall’incontro con Te. Guidaci nel trovare nuove strade, nuove modalità di evangelizzazione per accogliere tutti coloro che hanno fame e sete di Te. Preghiamo.

– Ti preghiamo, Signore, per tutte le situazioni in cui la famiglia non è un luogo sicuro e di protezione: fa’ che i soprusi e le violenze fisiche e verbali lascino spazio al confronto e al dialogo. Preghiamo.

– Ti preghiamo, Signore, per tutti noi, perché questo periodo di avvento sia occasione di conversione. Liberaci dalla tentazione di pensare che “ormai siamo fatti così” e che quindi non possiamo più cambiare. Preghiamo.

– Ti preghiamo, Signore, per tutti i lavoratori che hanno subito gravi conseguenze a causa del Coronavirus: fa’ che non si arrendano di fronte alla crisi e che trovino in Te e nella solidarietà umana la forza per reagire. Preghiamo.


PADRE NOSTRO

Benedizione finale – I genitori segnano i figli sulla fronte
Benedici Signore la nostra famiglia … (i nomi di mamma, papà, dei figli)
E benedici tutte le famiglie, soprattutto coloro che hanno bisogno della serenità.
Ricordati di … (nomi di qualcuno che si vuol ricordare in particolare)
Veglia su di noi e accompagnaci in questo nostro cammino. Amen.

Impegno
Prendiamoci l’impegno di pregare insieme e impegniamoci a farci prossimo a chi è più difficoltà, anche contribuendo per le necessità che la parrocchia ci indica.

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