Grigoletti M. (1846), Gesù Cristo predica alle folle

21 marzo 2021 – V domenica di Quaresima

Piccola guida per la preghiera
Preparate un angolo della casa dedicato alla preghiera, con la Bibbia, una immagine sacra, e una candela da accendere durante la preghiera. Dopo il segno di croce si legge il Vangelo. Poi lo si commenta brevemente insieme, magari facendosi aiutare dal commento che si trova qui sotto.
Dopo la breve condivisione trovate una preghiera dialogata, e a seguire le preghiere dei fedeli che saranno lette anche alla Messa in parrocchia. Alla fine si possono aggiungere delle preghiere spontanee.
Padre nostro e benedizione finale. Possiamo anche arricchire la preghiera con un canto.

Preghiamo insieme
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

INSIEME (genitori e figli): Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo.

VANGELO
Dal Vangelo secondo Giovanni (12,20-33)
In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome».
Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!».
La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
Parola del Signore. Lode a Te o Cristo

RIFLESSIONE DI P. ERMES RONCHI
La vita come un chicco di grano
Vogliamo vedere Gesù. Grande domanda dei cercatori di sempre, domanda che è mia. La risposta di Gesù dona occhi profondi: se volete capire me, guardate il chicco di grano; se volete vedermi, guardate la croce. Il chicco di grano e la croce, sintesi umile e vitale di Gesù. Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Una frase difficile e anche pericolosa se capita male, perché può legittimare una visione doloristica e infelice della religione.
Un verbo balza subito in evidenza per la sua presa emotiva: se non muore, se muore. E pare oscurare tutto il resto, ma è il miraggio ingannevole di una lettura superficiale. Lo scopo verso cui la frase converge è “produrre”: il chicco produce molto frutto. L’accento non è sulla morte, ma sulla vita. Gloria di Dio non è il morire, ma il molto frutto buono. Osserviamo un granello di frumento, un qualsiasi seme: sembra un guscio secco, spento e inerte, in realtà è una piccola bomba di vita. Caduto in terra, il seme non marcisce e non muore, sono metafore allusive. Nella terra non sopraggiunge la morte del seme, ma un lavorio infaticabile e meraviglioso, è il dono di sé: il chicco offre al germe (ma seme e germe non sono due cose diverse, sono la stessa cosa) il suo nutrimento, come una madre offre al bimbo il suo seno. E quando il chicco ha dato tutto, il germe si lancia verso il basso con le radici e poi verso l’alto con la punta fragile e potentissima delle sue foglioline. Allora sì che il chicco muore, ma nel senso che la vita non gli è tolta ma trasformata in una forma di vita più evoluta e potente.
La seconda immagine dell’auto-presentazione di Gesù è la croce: quando sarò innalzato attirerò tutti a me. Io sono cristiano per attrazione, dalla croce erompe una forza di attrazione universale, una forza di gravità celeste: lì è l’immagine più pura e più alta che Dio ha dato di se stesso.
Con che cosa mi attira il Crocifisso? Con i miracoli? Con lo splendore di un corpo piagato? Mi attira con la più grande bellezza, quella dell’amore. Ogni gesto d’amore è sempre bello: bello è chi ami e ti ama, bellissimo è chi, uomo o Dio, ti ama fino all’estremo. Sulla croce l’arte divina di amare si offre alla contemplazione cosmica.

Proviamo a condividere qualche riflessione

PREGHIERA DIALOGATA

Genitori: Signore Gesù, anche noi chiediamo di vederti, di contemplare il tuo volto;
sappiamo che questo ci aiuta nel cammino della vita,
soprattutto quando la croce di tutti i giorni ci spaventa e ci rende fragili, insicuri, paurosi.

Figli: Signore Gesù abbiamo bisogno di vederti;
ti mostri nella Parola che abbiamo ascoltato e nel Pane dell’Eucaristia.
Sono la strada che tu ci offri perché possiamo arrivare a Te.

Genitori: Signore Gesù, ti mostri anche nel fratello sofferente, in chi ha paura di seguire il Vangelo,
in chi si sente ai margini della società e forse anche dimenticato dai tuoi fratelli,
quanti si dicono tuoi discepoli ma non diventano il prossimo di chi incontrano.

Figli: Signore Gesù anche noi cerchiamo il tuo volto, vogliamo vederti, da sempre con il Padre,
e uomo di Palestina, falegname di Nazaret, predicatore sulle rive del lago di Galilea,
uomo che soffre e muore per amore.

Genitori: Signore Gesù, abbiamo bisogno di vederti perché la nostra vita
trovi sempre nuove motivazioni per aprirsi a Te e ai fratelli,
per diventare solidali con tutti, con chi nella vita si considera un fallito.
Sono i nostri fratelli che siamo chiamati ad amare e servire.

Ad ogni preghiera rispondiamo: “Glorifica il tuo nome, o Padre”

– Padre, tu hai disegnato nel deserto una via di salvezza per il tuo popolo: indirizza il cammino della Chiesa, delle persone, delle comunità, dei popoli verso mete positive, verso valori autentici, verso desideri e scopi illuminati dalla verità e dal bene. Preghiamo.

– Padre, che scrivi il nostro nome sul palmo della tua mano: molti popoli nel mondo soffrono e non hanno speranza, dona a ciascuno di noi e al nostro Paese il coraggio di uscire dalle proprie piccole sicurezze per andare incontro a tutti. Preghiamo.

– Padre, chi ti incontra sperimenta la forza e la dolcezza della tua misericordia: ogni cristiano, rinnovato nel profondo, divenga testimone della speranza di un mondo abitato da donne e uomini nuovi. Preghiamo.

– Padre, tu ci chiedi di morire a noi stessi: frena le lingue che seminano menzogna e cattiveria, trattieni le mani che diffondono violenza, proteggi gli indifesi e poni nel cuore di tutti un profondo rispetto per ogni persona creata a tua immagine e somiglianza. Preghiamo.

– Padre, il nostro tempo ha bisogno di fiducia: molte famiglie della nostra comunità portano una croce pesante; non permettere che le abbandoniamo, ma fa’ che possano contare su una comunità di fratelli e sorelle. Preghiamo.

PADRE NOSTRO

Benedizione finale – I genitori segnano i figli sulla fronte
Benedici Signore la nostra famiglia … (i nomi di mamma, papà, dei figli)
E benedici tutte le famiglie, soprattutto coloro che hanno bisogno della serenità.
Ricordati di … (nomi di qualcuno che si vuol ricordare in particolare)
Veglia su di noi e accompagnaci in questo nostro cammino. Amen.

Impegno
Prendiamoci l’impegno di pregare insieme e impegniamoci a farci prossimo a chi è più difficoltà, anche contribuendo per le necessità che la parrocchia ci indica.