Mandato ai catechisti (2 ottobre 2018)

Le parole di Papa Francesco e di San Giovanni Paolo II.

Papa Francesco ha ribadito più volte che la santità è alla portata di tutti, che non si esprime nello “straordinario” della vita, ma nell’esistenza “vissuta con amore” e testimoniata “nelle occupazioni di ogni giorno”: «Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amoree e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova» (Gaudete et exultate, 14).

Il Papa ci ricorda inoltre «la santità è il frutto dello Spirito Santo nella nostra vita». Questo fatto comporta una docilità, un’obbedienza allo Spirito, alimenta una fiducia in Lui, nella sua azione, una fiducia che consente di non abbatterci di fronte alle nostre fragilità, alle difficoltà della vita e del nostro servizio: «Lascia che la grazia del tuo Battesimo fruttifichi in un cammino di santità. Lascia che tutto sia aperto a Dio e a tal fine scegli Lui, scegli Dio sempre di nuovo. Non ti scoraggiare, perché hai la forza dello Spirito Santo affinché sia possibile, e la santità, in fondo, è il frutto dello Spirito Santo nella tua vita (cfr Gal 5,22-23)…» (Gaudete et exultate, 15).

Le parole che S. Giovanni Paolo II ha rivolto ai giovani della Diocesi di Lucca (23 settembre 1989) possono essere riferite anche ai catechisti e al loro servizio nella Chiesa: «la Chiesa ha bisogno di voi per portare il messaggio di Cristo all’uomo di oggi, che corre dietro a molti pseudo-valori. Voi avete l’arduo compito di annunciarla verità sull’uomo e sull’ambiente dell’uomo alle soglie del nuovo millennio. A voi il compito di annunciare Cristo con la parola e con la vita. Non arrendetevi di fronte alle difficoltà. La vostra testimonianza sarà preziosa nella misura in cui ne pagherete in prima persona il prezzo» (S. Giovanni Paolo II).

La parola di Gesù proclamata dal Vangelo (Mt 5,13-16) ci ricorda chi siamo («Voi siete sale della terra… voi siete la luce del mondo»). Siamo sale e luce non per una nostra iniziativa, ma per il legame originario che abbiamo con Lui (“noi siamo di Cristo”, scrive S. Paolo); inoltre ci mette in guardia da una possibile deriva (diventare inservibili come il sale quando perde il suo sapore e inutili come una lucerna nascosta sotto il moggio). Infine Gesù ci segnala come evitare tale deriva: agire, operare in modo tale che Dio sia riconosciuto come Padre affidabile («Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli») .

Le parole dei due Papi e di Gesù sono in profonda sintonia tra di loro (non potrebbe essere altrimenti) e consentono di comprendere la portata del vostro servizio nella chiesa di Senigallia come catechisti.

Voi manifestate la vostra santità, il vostro rapporto con Gesù, proprio nel servizio come catechisti. L’essere catechisti rappresenta, quindi, un esercizio concreto di santità, occasione propizia per crescere nella propria santità. Voi, con il vostro servizio di catechisti siete sale che da sapore e luce che illumina.

Questo accadrà nella misura in cui lasciate operare in voi la grazia del Battesimo, restate docili al Signore, vi lasciate plasmare da Lui, imparate da Lui, dal suo modo di guardare le persone, di trattarle, di condurre la vita, di vivere le relazioni.

Voi non siete catechisti per iniziativa vostra, ma su mandato della Chiesa; non promuovete voi stessi, le vostre opinioni, ma siete “riflesso della luce di Dio” e “testimoni visibili della santità misteriosa della Chiesa” (S. Giovanni Paolo II).

Per questo è decisivo che prendiate parte alla vita della Chiesa, che vi sentiate a casa nella Chiesa a partire dalle vostre comunità parrocchiali.

Con il Mandato che questa sera vi rinnovo, voglio anzitutto dirvi la fiducia che la Chiesa di Senigallia ha in voi, ringraziarvi, inoltre, per il vostro servizio, che di questi tempi incontra, come tanti altri servizi, non poche difficoltà; incoraggiarvi, infine, sapendo che la vostra è “un’opera buona”, accompagnata dalla grazia dello Spirito Santo e che per questo è in grado di annunciare il vangelo di Gesù, testimoniare la sua verità sull’uomo e sul mondo.