L’attenzione verso le nuove generazioni ha portato la Chiesa di Senigallia ad una riflessione verso il mondo della scuola, con il proposito di poter contribuire alla crescita integrale delle ragazze e dei ragazzi.

Su iniziativa di alcuni docenti del nostro territorio, è stata avviata da un paio di anni una discussione circa la natura e le caratteristiche dell’Ora di Religione (Insegnamento della Religione Cattolica), soprattutto in riferimento al mutato contesto sociale, culturale e religioso del nostro Paese di questi ultimi decenni.

Questa Disciplina scolastica, in seguito alla revisione del Concordato degli anni Ottanta, ha assunto le caratteristiche di un insegnamento culturale e non più catechistico, con la finalità di offrire a tutti ‒ credenti, non credenti, diversamente credenti ‒ un’occasione di conoscenza dei codici spirituali che favoriscono la lettura di sé e della storia.

La trascendenza e la spiritualità sono valori eminentemente laici, ma l’era digitale, in cui tutti siamo immersi, rischia di trascinarci sempre più verso un diffuso materialismo. In Occidente assistiamo a questo paradosso: un evidente analfabetismo religioso in una società sempre più plurale dal punto di vista delle appartenenze religiose. Contemporaneamente tra i ragazzi ed i giovani ci sembra di scorgere una grande sete di spiritualità che, non trovando interlocutori che la favoriscano e la sostengano, a volte sfocia in disagi, dipendenze e, in casi estremi, in radicalizzazioni. Ciò ha portato, ad esempio, di recente il Parlamento europeo a “insistere sulla necessità di mantenere l’attuale offerta di educazione religiosa ed etica” nella scuola. (Risoluzione del Parlamento europeo del 12 settembre 2023 sul sistema delle scuole europee: quadro della situazione, sfide e prospettive).

Queste sfide riguardano tutti. In questa fase della storia, abbiamo bisogno di una nuova prospettiva umanistica e crediamo che l’Ora di Religione a scuola sia un’occasione preziosa per promuoverla. In questo senso la vogliamo “offrire” a tutti. Essa ‒ lo ribadisco ‒ non è solo per chi è credente cattolico. Vorremmo che questa Disciplina, essendo possibile avvalersene a scuola tramite una scelta esplicita delle famiglie o degli alunni stessi, invece di “escludere” ‒ come a volte accade nei confronti di chi non è cattolico o credente ‒ diventi “inclusiva”, dialogante ed ospitante. Tra l’altro, stiamo cercando di avviare un progetto di sperimentazione didattica dell’Ora di Religione per il prossimo anno scolastico che, senza snaturare la sua identità, la porti ad essere nei contenuti più sensibile all’attuale contesto multireligioso italiano.

Abbiamo pensato di allargare la discussione su questi temi alla Cittadinanza, soprattutto in questo periodo in cui molte famiglie sono impegnate nella scelta della nuova scuola per i propri figli. Per questo vi invito sabato 2 dicembre p.v. alle 17.30 all’incontro pubblico “L’Ora di Religione in un mondo che cambia”. Il contributo prezioso dei relatori e le vostre riflessioni saranno sicuramente importanti piste di lavoro per il futuro.

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