In ascolto della parola di Dio
Ap 1,9-11: 9Io, Giovanni, vostro fratello e compagno nella tribolazione, nel regno e nella perseveranza in Gesù, mi trovavo nell’isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù.10Fui preso dallo Spirito nel giorno del Signore e udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: 11«Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese: a Èfeso, a Smirne, a Pèrgamo, a Tiàtira, a Sardi, a Filadèlfia e a Laodicèa».
L’apostolo Giovanni, portavoce di quanto lo Spirito Santo vuole comunicare alle sette Chiese. Ci poniamo in ascolto dello Spirito, di quanto lo Spirito del Risorto intende comunicare alla nostra Chiesa di Senigallia in questo momento del suo cammino.
At 4,32-35: 32La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune. 33Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore. 34Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto 35e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno.
Nella Chiesa non si condividono solo i beni materiali, ma anche quelli “spirituali” (la fede, i carismi…). Il nostro vuole essere un ascolto che beneficia dei tanti beni spirituali presenti nella nostra chiesa diocesana.
Perché questo incontro?
L’incontro è giustificato dalla indicazione data da Papa Francesco alla Chiesa italiana, durante il convegno svolto a Firenze,
«Permettetemi solo di lasciarvi un’indicazione per i prossimi anni: in ogni comunità, in ogni parrocchia e istituzione, in ogni Diocesi e circoscrizione, in ogni regione, cercate di avviare, in modo sinodale, un approfondimento della Evangelii gaudium, per trarre da essa criteri pratici e per attuare le sue disposizioni, specialmente sulle tre o quattro priorità che avrete individuato in questo convegno. Sono sicuro della vostra capacità di mettervi in movimento creativo per concretizzare questo studio. Ne sono sicuro perché siete una Chiesa adulta, antichissima nella fede, solida nelle radici e ampia nei frutti. Perciò siate creativi nell’esprimere quel genio che i vostri grandi, da Dante a Michelangelo, hanno espresso in maniera ineguagliabile. Credete al genio del cristianesimo italiano, che non è patrimonio né di singoli né di una élite, ma della comunità, del popolo di questo straordinario Paese.
I passaggi significativi del discorso del papa
- Il mandato del Papa: avviare un approfondimento (uno studio) dell’’Evangelii Gaudium. L’invito ad approfondire (studiare) l’EG esclude una lettura rapida e superficiale del testo e invita a una lettura che consente di imparare e comprendere il testo.
- I destinatari del mandato: la Chiesa italiana in tutte le sue espressioni (comunità, parrocchie, istituzioni, Diocesi…). Il popolo di Dio che vive in Italia è impegnato dal Papa a studiare il suo testo.
- La modalità di questo approfondimento-studio: “in modo sinodale”. Il modo sinodale chiede che lo studio dell’EG sia fatto insieme, condiviso, in un ascolto reciproco all’interno delle Diocesi, delle comunità, caratterizzato dal coraggio del dire e dall’umiltà dell’ascolto.
- L’obiettivo: trarre dall’EG “criteri pratici” e “attuare le sue disposizioni”. Criteri pratici e disposizioni indicano che l’approfondimento dell’Enciclica non è finalizzato semplicemente a una conoscenza più precisa dei suoi contenuti, o a un aggiornamento teologico, ma a un’azione, all’azione propria della Chiesa: annunciare la gioia del Vangelo di Gesù. Nelle parole di Papa Francesco si tratta di uno studio che va concretizzato, tradotto in scelte concrete (il Papa parla di un “movimento creativo”).
La nostra Chiesa diocesana in ascolto del Papa
La nostra Assemblea è giustificata dal desiderio di dare seguito al mandato del Papa alla Chiesa italiana. Siamo convenuti per avviare quel “movimento creativo” di studio, di approfondimento, di traduzione dell’ EG, per individuare criteri pratici e disposizioni che guidino il nostro cammino personale di credenti e la nostra azione pastorale come Chiesa di Senigallia.
Un cammino svolto insieme (“in modo sinodale”), che si avvale dell’apporto di tutti, qualificato, anzitutto dall’amore al Signore, alla gente che abita questo territorio e alla nostra Chiesa diocesana, dal desiderio di testimoniare la gioia del Vangelo e da un serio approccio al testo dell’EG.
Le “tappe” del cammino
- La lettura personale del testo, con l’obiettivo di individuare i “criteri pratici” e “le “disposizioni” che dovrebbero orientare la nostra esistenza di credenti (la conversione personale)
- Un accostamento comunitario (sinodale) al testo, che prevede due tappe
– nelle parrocchie, nei movimenti e nelle associazioni, con l’obiettivo di individuare i “criteri pratici” e “le “disposizioni” che dovrebbero orientare il cammino comunitario, sia parrocchiale che diocesano (la conversione pastorale). Non solo individuare, ma anche tradurli in azioni concrete.
- in Diocesi con la condivisione di quanto è emerso nella riflessione precedente.
Nelle parole del Papa, ritroviamo l’invito alla concretezza, alla creatività, nelle scelte da individuare e da operare, tenendo conto delle priorità (non tutte le scelte hanno la stessa importanza e urgenza).
L’indicazione del Vescovo
All’approfondimento dell’EG chiesto dal Papa, dedicheremo tutto il tempo necessario. Chiedo
- a tutti, di leggere personalmente il testo del Papa, in modo approfondito, cercando di rispondere alla domanda: quale conversione personale mi viene chiesta per essere testimone credibile della gioia del Vangelo? Quali scelte concrete fare per esprimere questa conversione? Anche a questo livello è importante individuare le priorità nelle scelte.
- Alle parrocchie, di individuare i luoghi (a partire dal Consiglio pastorale) che meglio favoriscono l’approfondimento “sinodale” dell’EG, che porti a determinare scelte concrete nella vita e nell’azione pastorale della comunità.
- Alle associazioni e ai movimenti di inserire nel loro cammino la lettura e lo studio dell’Enciclica, lasciandosi guidare dalla domanda: quale conversione ci viene chiesta, quali conferme, per essere con la Chiesa diocesana testimoni nel territorio della gioia del Vangelo?
Queste richieste non vogliono impedire altre iniziative di lettura dell’EG. Sarebbe interessante e utile, per esempio, se i giovani potessero offrire il loro contributo di comprensione e di “creativa” traduzione dell’Enciclica nella loro vita e nella nostra chiesa diocesana.
Conclusione
Lo Spirito Santo non si limita a parlarci, a darci indicazioni per il nostro cammino personale e di Chiesa, ma anche ci accompagna con i suoi doni, tra i quali troviamo la Sapienza (perché sappiamo comprendere sempre meglio la bellezza, la decisività del Vangelo di Gesù, per la nostra vita e per quella degli uomini e delle donne del nostro tempo e individuiamo le modalità concrete di testimoniarla sul nostro territorio) e la Fortezza (perché diamo esecuzione paziente e tenace a quanto lo Spirito ci aiuta a comprendere in questa lettura sinodale dell’EG).