Martedì 8 dicembre alle ore 15.30 presso il Cimitero Comunale di Barbara verrà benedetta da Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Orlandoni una lapide in ricordo dei bambini non nati. Il progetto è stato voluto e realizzato da Mons. Umberto Mattioli al fine di continuare l’opera del Servo di Dio, don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII di Rimini. Fu proprio Benzi che, nell’aprile 1999, celebrò il funerale di una creatura partorita alla ventesima settimana di gestazione. Figlio di una donna ospite nella Casa Famiglia della Comunità che, inizialmente, si vide negare la sepoltura. Ottenuta poi l’autorizzazione, possiamo oggi leggere sulla tomba il nome con cui lo avrebbe battezzato: Matteo.
La lapide che sarà scoperta a Barbara intende rappresentare un ricordo per tutte quelle persone che hanno perduto il frutto del loro amore senza aver potuto dare un nome e una degna sepoltura. Il pensiero va anche a coloro che, in un momento difficile, hanno preso una disperata decisione e che ora – grazie al Giubileo Straordinario che si aprirà proprio martedì 8 dicembre – avranno un’ulteriore occasione di accoglienza, serenità e conforto.
L’iniziativa di Barbara riguarda un tema sempre attuale che è stato oggetto anche di una recentissima riflessione in sede istituzionale. Esattamente il 10 novembre scorso – giorno di Sant’Oreste martire ed onomastico del Servo di Dio, Oreste Benzi – la Regione Marche, all’unanimità, ha definitivamente approvato la modifica al Regolamento per le attività funebri e cimiteriali al fine di riconoscere il diritto di sepoltura al feto non nato. Si prevede infatti l’obbligo per l’Anagrafe sanitaria unica regionale e per le Aziende ospedaliere di informare circa la normativa i genitori del figlio morto prima di nascere. Il provvedimento offre anche la libera possibilità di scrivere sulla tomba i nomi dei genitori e quello che avrebbero voluto dare al figlio, riconoscendo finalmente che anche quello prenatale è un lutto da rispettare.