Giovedì 16 maggio, alle 18, in Episcopio, il vescovo Franco incontra gli insegnati delle scuole di ogni ordine e grado. Questo appuntamento prosegue il dialogo caratterizzato da due incontri promossi all’inizio e alla fine di ogni anno scolastico dall’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Scuola.
Questa volta si prenderà spunto dalla recente Esortazione di papa Francesco Christus vivit, scaturita dal Sinodo sui Giovani che si è tenuto in Vaticano nell’ottobre scorso. Consapevole che «la scuola è luogo privilegiato di promozione della persona, e per questo la comunità cristiana ha sempre avuto per essa grande attenzione», papa Francesco chiede: «Che cosa possiamo dare ai giovani? Ai giovani di oggi che vivono la loro miscela di ambizioni eroiche e di insicurezze, possiamo ricordare che una vita senza amore è una vita sterile. Cosa possiamo dire loro? Ai giovani timorosi possiamo dire che l’ansia per il futuro può essere superata. Cosa possiamo insegnare loro? Ai giovani eccessivamente preoccupati di sé stessi possiamo insegnare che si sperimenta una gioia più grande nel dare che nel ricevere, e che l’amore non si dimostra solo con le parole, ma anche con le opere».
Ad aiutare nella riflessione sarà don Paolo Vagni, responsabile del Servizio diocesano di Pastorale Giovanile, che afferma: «in ogni manifestazione di un ragazzo, di un giovane, c’è un grido di felicità, anche dentro il più truce dei gesti. Dobbiamo tenere insieme queste due anime che convivono nel ragazzo e nel giovane: la tensione tra il bene che vorrebbero e la realtà che vivono. In quella tensione si cresce. Come educatori, non serve spegnere la tensione ma lasciarla accesa perché altrimenti la crescita si ferma».
Come negli appuntamenti precedenti, dopo le riflessioni iniziali, verrà dato ampio spazio al confronto e al dialogo tra gli insegnanti. Sarà una sorta di pausa che ristora e aiuta a ripartire nella impegnativa strada dell’educazione, dove insegnanti, famiglie e istituzioni hanno ruoli di corresponsabilità.