La grande quantità di informazioni che ci raggiungono rappresenta uno dei tratti del nostro tempo. Informazioni sui fatti che accadono, ma anche commenti, interpretazioni di questi fatti. Gli studiosi del settore ci dicono che la maggior parte delle informazioni riguardano fatti della cosiddetta “cronaca nera”. Sempre gli studiosi segnalano che il modo con cui le informazioni sono date, favorisce ansia e alimenta paure.

Cosa può fare un giornale diocesano, a tiratura settimanale? Certamente non può competere con i grandi giornali quotidiani. Può però, nel suo ristretto spazio operativo, aiutare a comprendere i fatti che la cronaca ci segnala; può “riequilibrare” l’informazione, dando ampio risalto anche agli avvenimenti positivi, a quegli avvenimenti che non solo possono dare serenità, ma anche possono sollecitarci a non restare a guardare quello che succede accanto a noi, a lasciarci coinvolgere, a partecipare alla vita civile ed ecclesiale del nostro territorio.

Vorrei formulare un doppio augurio. Anzitutto che il nostro settimanale “Voce Misena” aiuti a comprendere sempre meglio quanto accade nel mondo, nella Chiesa e nel nostro territorio. Poi che un numero maggiore di persone si accosti al nostro settimanale, con la stima e la fiducia, di chi gli riconosce un prezioso servizio.

+ Franco

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