Festa Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (8 dicembre 2021)

«Concedi anche a noi, per sua intercessione (quella della Vergine Maria), di venire incontro a te in santità e purezza di spirito». Questa è la richiesta che, nella preghiera della Colletta, abbiamo rivolto al Padre, dopo aver ricordato la sua azione a favore di Maria («hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio, preservandola da ogni macchia di peccato»).

La richiesta va chiarita: non abbiamo chiesto a Dio il “permesso” di andare incontro a lui, né implorato la sua buona disposizione nei nostri confronti, come se Dio volesse sottrarsi all’incontro.

E’ il testo di Gen 3,9-15.20, proclamato nella prima lettura, a rivelarci che ad allontanarsi da Dio, a negarsi all’incontro, non è stato Dio, ma gli uomini. Il testo di Genesi ci racconta poi che Dio stesso va a cercare l’uomo («Il Signore Dio lo chiamò e gli disse: “Dove sei?”») che si era nascosto («Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto»).

Perché dopo quanto è successo Dio va a cercare Adamo? Dio non vuole perdere gli uomini, quelle sue creature che, come scrive l’apostolo Paolo ai cristiani di Efeso (2a lettura, Ef 1,3-6.11-12), Dio “ha benedetto in Cristo”, che ha scelto “prima della creazione”, perché fossero «santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoli a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo». Paolo presenta questa intenzione di Dio come “disegno d’amore della sua volontà”.

Per questo, dopo la tragica decisione, presa dall’uomo nel giardino, di non assecondare il desiderio di Dio, di prendere le distanza da lui, Dio si è impegnato a cercarlo. Una ricerca lunga, che ha attraversato la storia degli uomini, che è culminata con l’incarnazione del Figlio di Dio e con la sua morte a favore degli uomini.

Maria di Nazareth è stata coinvolta da Dio in questa ricerca degli uomini, in tanti modi. La solennità dell’Immacolata concezione fa riferimento all’iniziale e decisivo intervento di Dio nella vita di Maria, un intervento del tutto gratuito (“l’ha preservata da ogni macchia di peccato” che i” figli di Adamo” portano con sé quando vengono al mondo), che l’avrebbe messa nella condizione di “generare” Gesù, il Figlio di Dio. In questo suo intervento Dio non ha coinvolto Maria, l’ha però sollecitata a dare il suo assenso alla richiesta di generare suo Figlio nel tempo degli uomini, come racconta il vangelo di questa solennità (Lc 1,26-38).

E Maria di Nazareth, pur stupita e turbata per le parole dell’angelo Gabriele («rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te») e pur non avendo chiaro come poteva accadere questa singolare maternità («Come avverrà questo?»), acconsente al desiderio di Dio, di dare seguito al “disegno d’amore della sua volontà” (»Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola»).

Maria, a differenza di Adamo che si era allontanato da Dio (si era nascosto), perché non si era fidato di lui, non aveva dato credito alla su parola, Maria non si nasconde, perché si fida di Dio, dà credito alla sua parola, anche se ancora non la comprende appieno.

La solennità dell’Immacolata concezione di Maria ci rivela che Dio Padre non vuole perderci; per questo anche oggi viene a cercarci nei luoghi dove ci “nascondiamo” per sottrarci all’incontro con lui. Ci dice che Dio Padre ci precede sempre con il suo amore, che ci “gratifica” (ci rende graditi) ai suoi occhi. Ci invita a disporci di fonte a questo amore, non come ha agito Adamo, ma come ha agito Maria di Nazareth.

Perché diventiamo capaci di questa disposizione abbiamo chiesto l’intercessione di Maria, perché lei sa bene cosa è in grado di compiere Dio nella vita di una creatura, quando questa non si nasconde a lui.